mercoledì 27 maggio 2009

Pavia città di acqua e parchi

Negli ultimi anni si è molto discusso circa la possibilità di valorizzare il ruolo di Ticino e Naviglio ai fini turistici e paesaggistici. Questo dibattito tendeva a sottolineare la possibilità di utilizzare tali risorse quali nuove “ vie d’acqua “, capaci di collegare territori distanti e di offrire una opportunità turistica molto diversa da quelle tradizionalmente conosciute e che tendesse a collegare l’offerta artisticomonumentale della pianura padana e del milanese con la straordinaria peculiarità dell’ambiente naturale in cui siamo immersi. La riflessione ha generato progetti
ambiziosi e di lungo periodo, cui Pavia ha partecipato da protagonista, quali il recupero della navigabilità del Ticino e del Naviglio e altri, meno direttamente collegati alla città quali i progetti di riforestazione dei territori limitrofi.
Il recupero di tale progettualità potrà offrire due ordini di occasioni: da un lato offrire ai pavesi
occasioni di svago e di riqualificazione ambientale, dall’altro inserire Pavia in un contesto di circuiti turistici nuovi particolarmente collegati all’area milanese.

Pavia ha però altre opportunità di particolare e più immediato interesse. Dopo l’ampliamento del Parco della Vernavola e la sua futura completa proprietà pubblica, dopo la creazione del Parco della Sora, dopo la valorizzazione della sponda urbana del Ticino ed il prossimo recupero del Lido, è necessario sviluppare nuove e più diverse aree verdi per giungere a un organico “sistema di parchi”. Tali aree sono il Parco Sud, fra la SNIA e il Ticino, il Parco del Navigliaccio ed il recupero
dell’area del confluente e del vecchio porto.
Un sistema integrato di tale estensione, realizzabile a costi contenuti, e, nel caso dell’area del confluente e di Palazzo delle Esposizioni, addirittura molto interessante sotto il profilo del vantaggio economico per Comune, ASM e Camera di Commercio che ne sono i proprietari, consentirebbe di collegare con piste ciclabili il Po con l’area di Vigevano, attraverso la città e le rive del Ticino.
In questo contesto appare di grande valore strategico la valorizzazione dell'area del Palazzo Esposizioni, compreso l'Idroscalo, in un grande progetto di Parco Urbano Attrezzato, con aree verdi e percorsi attrezzati, aree libere di divertimento per i giovani (ad es. skating), aree per piccoli concerti, per esposizioni oltre che punti di ristoro in un mix funzionale di qualità. L’Idroscalo recuperato sarebbe, nell’ambito di tale progetto, la struttura di riferimento per l’accoglienza, nella quale troverebbero spazio attività eno-gastronomiche ed eventi culturali ed espositivi temporanei legati anche, ma non solo, al fiume.
È chiaro a tutti come la chiusura del sistema dei parchi rappresenterebbe una delle grandi occasioni che questa città potrebbe offrire ai giovani, alle famiglie, agli anziani, confermando la propria vocazione ad essere “città verde“. Le risorse economiche necessarie a tale intervento potrebbero essere recuperate dalla valorizzazione dell’area compresa fra via Cesare Correnti e il confluente che, nella sua parte nord, di proprietà di ASM, ha indici di edificabilità interessanti. È
evidentemente necessario, al fine di tale progetto, che l’area espositiva trovi una sua nuova collocazione nell’ambito della ex-NECA.
Segnaliamo inoltre come in un’idea complessiva di Pavia “città d’acqua e di parchi“ possa trovare dignità un nuovo utilizzo dell’asta del Naviglio che potrebbe vedere il recupero delle conche anche in un’ottica di valorizzazione energetica dei salti d’acqua. Progetti in tal senso sono già in fase di avanzata elaborazione e oggetto di gare pubbliche già bandite.

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