lunedì 25 maggio 2009

Pavia città della conoscenza e delle nuove tecnologie

La vera vocazione della nostra città, perse per sempre le grandi industrie che ne hanno caratterizzato il tessuto economico dagli anni ’60 agli anni ’90, risiede nella valorizzazione della conoscenza e delle eccellenze quale occasione di ricchezza per il territorio. L’Amministrazione Comunale deve pertanto favorire la nascita di un distretto delle biotecnologie, dell’elettronica e dell'innovazione tecnologica che abbia quale fulcro i tre grandi IRCCS e l’Università. Già ora la presenza di tali attori ha promosso progetti di rilievo (CNAO, EUCENTRE) e attratto a Pavia aziende innovative.

Il nostro obiettivo è la creazione di un vero distretto delle tecnologie che superi l’idea attuale del polo tecnologico e diventi una piccola città nella città: un Parco Scientifico in cui si possano insediare nuove imprese ad elevato potenziale di crescita insieme ad aziende medie e grandi, creando nuove possibilità occupazionali nel settore high-tech e nei servizi. Il motore del distretto saranno i settori dell’elettronica, informatica, biotecnologie e scienze della vita, agroalimentare, energie rinnovabili. Realtà simili sono già ampiamente sviluppate in molte città europee paragonabili a Pavia e garantiscono lavoro a migliaia di persone producendo inoltre un prezioso indotto per tutta l’area urbana.
Pavia ha tutte le caratteristiche per poter realizzare un grande Parco Scientifico di queste dimensioni. L’Amministrazione Comunale dovrà subito istituire un coordinamento fra tutti gli enti, le aziende ed i fondi privati interessati a dar vita a questo grande progetto, che riteniamo sia la vera sfida di Pavia per il prossimo decennio.
Obiettivo fondamentale è creare un sistema virtuoso che renda la nostra città attraente e conveniente per le aziende. Gli interventi che proponiamo sono i seguenti:
1. Destinazione di un area (ex-Necchi o Zona Cravino) progettata per accogliere edifici eco-compatibili attrezzati per la ricerca (laboratori, ambienti open-space, sale conferenze, banda larga, sistemi elettrici e di sicurezza). Realizzazione da subito di un Centro per l’Innovazione che sarà il primo mattone e il cuore pulsante di tutto il Parco. Sarà dotato di tutti i servizi di segreteria di base e comprenderà alcuni uffici e laboratori che potranno essere affittati in modo dinamico e flessibile (contratti a pochi mesi) alle aziende che potranno poi insediarsi in maniera stabile nel Parco. Il Centro conterrà inoltre un Incubatore d’impresa dedicato alle Start-up universitarie che per i primi tre anni godranno delle facilitazioni burocratiche e tributarie di competenza dell’amministrazione comunale. In Centro per l’Innovazione potrebbe collocarsi nell’attuale ‘scheletro’ di Via Abbiategrasso

2. Realizzazione all’interno del Parco di un Centro per l’avviamento dell’impresa che dovrà essere l’unico riferimento iniziale per le aziende. Il Centro fornirà assistenza anche on-line e in lingua inglese e si occuperà di tutte le questioni burocratiche, amministrative e finanziarie delle nuove imprese.

3. Grande sinergia con l’Università e gli IRCCS che già attualmente sono in grado di attrarre aziende (ST, Marvell, Funambol Eucentre, CNAO,) che si insediano a Pavia proprio per collaborare strettamente con i ricercatori e con gli studenti del nostro Ateneo.

4. Qualità della vita per i lavoratori. Il parco scientifico dovrà essere un luogo bello e vivibile, in cui sono presenti servizi per le persone come asili, ristoranti, centri sportivi e piste ciclabili. Lavorare nel parco dovrà essere facile e piacevole.

5. Rafforzamento del sistema dei trasporti. Dovrà essere garantito un collegamento agile e affidabile con gli aereoporti di Linate e Malpensa, con tutta l’area metropolitana di Milano e i principali centri vicini (Bergamo, Brescia, Torino, Genova)

In relazione alla propria vocazione produttiva Pavia possiede inoltre la straordinaria occasione delle aree dismesse, alcune delle quali collocate in posizione privilegiata rispetto al sistema dei servizi già presenti ed alla accessibilità verso Milano sia stradale che ferroviaria. A questo proposito è importante ricordare il progetto di sviluppo dell’area NECA, ormai prossimo alle definitive approvazioni. La sua realizzazione consentirà di creare nuova ricettività alberghiera, un’area espositiva di qualità, residenza per ricercatori, il centro congressi, un nuovo spazio per i giovani, parcheggi e verde nell’ambito di un progetto complessivo di grande qualità architettonica, efficienza energetica e mobilità sostenibile. Il recupero dell’area NECA, già avviato, impone una riflessione approfondita e partecipata circa l’utilizzo dell’area del vecchio policlinico, ormai prossimo alla dismissione, al fine di evitare duplicazioni funzionali e interventi poco integrati. È nostra intenzione proporre che tale area abbia una chiara vocazione scientifica e di servizio agli studenti ed ai parenti dei malati, attraverso la creazione di laboratori, spazi per la didattica, residenza a basso costo. In un’ottica di piena integrazione con la città, sarebbe utile arrivare alla eliminazione dell’attuale muro di cinta al fine di creare un vero e proprio nuovo quartiere le cui funzioni saranno saldamente ancorate all’area sanitaria da un lato, a quella NECA dall’altro.
Per mettere in atto una simile dinamica di “marketing territoriale” e innescare un circolo virtuoso, è indispensabile che il contesto sia di alta qualità quanto a vivibilità, coesione sociale, standard ambientali, storia, cultura, bellezza. Così Pavia può essere competitiva. Fra i capoluoghi lombardi vicini a Milano, Pavia è certo quella che può vantare una sua specificità forte e una sua autonomia che vanno valorizzate.

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